Grant Thornton: serve un nuovo patto tra imprese e territorio

Опубликовано: 07 Октябрь 2016
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Rimini (askanews) - Uno dei marchi di moda e lusso più noti al mondo quotato in Borsa; una cooperativa leader mondiale nei settori per le macchine per ceramica e packaging con quasi 90% fatturato all'estero; una Regione virtuosa come l'Emilia-Romagna che ha attivato da mesi un piano di riordino istituzionale per il governo del territorio; l'associazione degli industriali alle prese con una riorganizzazione interna e nuova missione per poter offrire agli imprenditori strumenti per essere sempre più competitivi. Sono alcune delle testimonianze e ricette raccolte da Grant Thornton nel corso dell'appuntamento annuale di formazione e sviluppo economico dei soci Ria Grant Thornton e Grant Thornton Consultants a Rimini, al quale partecipano 350 consulenti. Roberto H. Tentori, presidente di Grant Thornton Consultants. "E' allo studio un piano di selezione di giovani e manager e l'apertura di nuovi uffici sul territorio tra cui Rimini. Da questa 3 giorni e rapporti con le aziende nel paese emergono le nuove esigenze e opportunità per l'azienda familiare, specialmente in fase di ricambio generazionale e nuova governance. Grant Thornton in Italia e nei 130 paesi dove lavora è al fianco dell'imprenditore e delle PMI più evolute, oltre che ai clienti multinazionali con strutture tipiche della public company. La funzione tipica di una società di consulenza come la nostra - che si pone tra università e aziende e che forma ragazzi che tornano nel mondo del lavoro - può dare nel medio e lungo periodo un concreto contributo nella generazione di un vivaio di professionisti per la futura classe dirigente ".
Per essere a fianco delle imprese locali, è fondamentale conoscere il tessuto economico e produttivo del territorio. Salvatore Giordano Direttore Generale Unindustria Pesaro Urbino. "Le Marche sono una delle regioni virtuose per diversi aspetti, nonostante la crisi economica e le rigidità burocratiche e fiscali del paese abbiano avuto un impatto sugli imprenditori. I trend comunque positivi nelle esportazioni 2015 confermano questo tipo di tendenza. Il rallentamento che si sta vivendo è inferiore rispetto alla media nazionale, quindi confidiamo che dopo la ripulitura che la crisi ha comportato ci sia riscatto e tanta voglia e determinazione per affrontare i nuovi mercati internazionali".
Per agganciare i segnali di ripresa dopo anni di crisi, imprese, lavoratori, associazioni e istituzioni devono sentirsi coinvolti in un progetto comune per rendere sempre più moderno il sistema economico.
"Sono cambiate le esigenze delle imprese. Se prima le imprese si aspettavano di fatto una sostanziale difesa sindacale degli interessi oggi si aspettano un ruolo propositivo importante perché è il funzionamento dell'intera società che crea il miglior contesto favorevole all'interno del quale le imprese si possono sviluppare. Quindi non più una difesa corporativa, ma una difesa da classe dirigente evoluta".
"Ritengo che nei prossimi anni avremo sempre più difficoltà a declinare il lavoro dipendente così come eravamo abituati un tempo. Penso che dovrà crescere la responsabilità, il senso di appartenenza, i valori veri che sono la disponibilità, la capacità di risolvere i problemi. Penso che le persone siano sempre più spinte a lavorare in proprio rispetto alle dipendenze classiche di un tempo".