☆ ★☆ ★☆
ANTIMAFIA MILITANTEon Facebook:
/ 290463280451
L'incontro con Falcone e l'inizio di una "straordinaria" amicizia che scompaginò la mafia.
Il 24 marzo del 1983 Tommaso Buscetta viene arrestato in Brasile. Nel carcere Sudamericano"il boss dei Due Mondi", come veniva chiamato in codice per la lunga permanenza oltreoceano, aveva tentato due volte il suicidio. Pippo Calò che Don Masino considerava una sua creatura, il suo pupillo, lo aveva tradito: gli aveva ucciso due figli e il fratello. Ma a farlo disperare era soprattutto la morte di Antonio, il primogenito; come aveva potuto fare una cosa del genere, quell'infame? Lo aveva battezzato lui, lo aveva cresciuto lui, era il suo figlioccio, come poteva essere stato tanto feroce? Cosa era potuto accadere dentro "Cosa Nostra", come la chiamava Don Masino? Cosa aveva trasformato degli uomini d'onore in belve feroci? Il tradimento di Pippo Calò lo aveva portato ad invocare la morte. E dopo l'arresto, in Brasile, come detto avvenuto il 24 marzo dell'83, che lo avrebbe separato per sempre dalla sua amata Cristina, la giovanissima moglie brasiliana , e dall'ultimo figlio appena nato, davvero aveva deciso di non voler più vivere. Ingoio barbiturici, si taglio le vene, ma tutto fu inutile, lo salvarono i poliziotti italiani che erano andati a prelevarlo dopo che lo Stato brasiliano concedette l'estradizione. Gli agenti gli stettero vicino dimostrandogli umanità e rispetto. Buscetta decise quindi che avrebbe vissuto, visto che non era riuscito a morire, ma con un unico scopo, quello di distruggere "Cosa Nostra".Mafioso era nato e mafioso sarebbe morto, ma la dovevano pagare tutti: soprattutto la doveva pagare lui,l'infame Pippo Calò.
dal sito per cui "la mafia è una montagna di merda"
http://guerrillaradio.iobloggo.com/